Ed un Artefice famosissimo in questo mestiero che serviva il Serenissimo Granduca soleva dire, che gli dava ben l’animo di fabbricare due o tre e quanti Termometri si fosser voluti da 50 gradi, i quali circondati dallo stesso ambiente camminassero sempre del pari, ma non già di que’ da 100, e molto meno di que’ da 300, essendoché in maggior palla ed in maggior lunghezza di collo più facilmente si trovano delle disuguaglianze; ed ogni minimo errore che venga fatto nel lavorargli è abile a far apparire in essi grandissime disorbitanze, e ad alterare la proporzione d’ugualità ch’arebbe a esser infra di loro.
Il quarto Termometro (4) col cannello a chiocciola, anch’egli si fabbrica nell’istessa maniera degli altri. Vero è ch’ei non entra nella medesima scala di proporzione, essendo impossibile mantenergli il lunghissimo collo da per tutto uguale e della medesima grossezza e misura di vano: mentre avendosi per necessità del torcerlo a farlo passare e ripassar più volte sopra la fiamma, non può far di meno, quando la pasta del cristallo è rinvenuta per infuocamento, di non ischiacciarsi in alcuni luoghi e ristrignersi, ed in altri di rilassarsi e gonfiare. Facciasi per tanto la palla di gran tenuta, ed il prolisso collo si pieghi in facili e spesse rivolte, e di soave salita, perché occupi minore altezza che sia possibile, e sia meno soggetto al brandire ed al pericolo di spezzarsi. Abbia ancora in cima un’altra pallina vota e serrata a fuoco, la quale sia ricettacolo all’aria del cannello, dov’ella possa rifuggirsi da quello sforzo che ’n lei fa l’acqua nel sollevarsi; acciò, altrimenti fatta forte contro della stessa acqua dalla strettezza del sito, non avesse a contrastarle il passo, ed a spezzarsi il vaso.
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