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      ESPERIENZA
     
      DI QUEL CHE OPERI NEL CILINDRO DELL’ARGENTOVIVO LA PRESSIONE D’UN ALTRO FLUIDO, AGGIUNTA A QUELLA DELL’ARIA
     
      S’intenda fatto il voto nel cannello (23) A B C dentro ’l quale l’argentovivo per la semplice pressione dell’aria si regga in D, solita altezza d’un b. e ¼. Mettasi poi dell’acqua sopra il livello stagnante E B, e si faccia alzare fino in A. Vedrassi il livello D sollevato in F, e sarà D F intorno alla quattordicesima parte dell’altezza dell’acqua A B: e ciò, perché al peso del cilindro d’argento D F si trova esser uguale il peso d’un altro cilindro d’acqua di base a lui uguale e dell’altezza A B. E se in cambio d’acqua il medesimo spazio A B sarà pieno d’olio, l’argento si solleverà solo in G, se d’acquarzente in H; onde potremo, dalla proporzione dell’altezza del fluido A B circonfuso al cannello, all’altezza del ricrescimento operato dal medesimo fluido nel cilindro dell’argentovivo sopra la prima altezza d’un b. e ¼, avere la proporzione della gravità in ispezie del medesimo argento con quella di ciascuno de’ fluidi.
     
      Quindi poi assai facilmente si potranno dedurre anche quelle delle gravità in ispezie de’ medesimi fluidi tra di loro.
      Questo stesso ancora si potrà avere senz’altro voto, col semplice bicchier cilindrico (24) A B: nel quale messo un poco d’argentovivo, ed immersovi un sottil cannello come C D, aperto sotto e sopra, infondendo poscia sopra il livello E F diversi fluidi e tutti a una medesima altezza, da’ vari alzamenti d’argento che quelli opereranno col proprio peso dentro ’l cannello, non solamente si potranno avere le proporzioni delle loro gravità specifiche con esso argento, ma eziandio quelle che i medesimi fluidi hanno respettivamente tra loro.


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Saggi di naturali esperienze fatte nell'Accademia del Serenissimo Principe Leopoldo di Toscana e descritte dal Segretario di essa Accademia Lorenzo Magalotti
di Lorenzo Magalotti
pagine 165

   





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