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      Tuttavia per avere in altro modo più sicuro le notizie medesime, fu pensato alla fabbrica degli appresso strumenti; ne’ quali, avvegnaché gli esterni accidenti del freddo e del caldo possano molto per alterargli dalla loro retta e sincera operazione, non sono però questi talmente inevitabili, che dall’accortezza del diligente osservatore non si possano leggermente schivare.
     
      DESCRIZIONE DEGLI STRUMENTI
     
      DIMOSTRATORI DELLE VARIE MUTAZIONI CHE ACCAGGIONO NELLOSTATO DI NATURAL COMPRESSIONE DELL’ARIA
     
      PRIMO STRUMENTO
     
      Scelgasi un cannel di cristallo il più uguale che trovar si possa, e alquanto più largo d’una penna ordinaria da scrivere, il qual si pieghi come A B C D, (28) sì che torni co’ suoi due rami A B, C D tra di loro paralleli e di lunghezza appresso a poco uguale a quella che nella figura si rappresenta. Questi con esatta diligenza si scompartiscano in gradi, per modo che i termini delle decine uguali dell’uno e dell’altro tornino fra di loro a livello: la qual cosa per poter meglio fare di quel che riesce co’ soliti bottoncini di smalto, si potranno sopra ciascuno di essi appiccare esteriormente con gomma due striscette di cartapecora minutamente e per uguali intervalli divise in gradi; i quali specchiandosi nel cristallo tralucano per la trasparenza di quello all’occhio dell’osservatore. Il ramo C D si dilati a tromba nella bocca D, ed il ramo B A comunichi con una o più palle similmente di cristallo, vote come E F, da tener molt’aria, l’ultima delle quali vada a morire in un beccuccio assai lungo come G H da sigillarsi alla fiamma, e perciò tirato all’ultima sottigliezza.


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Saggi di naturali esperienze fatte nell'Accademia del Serenissimo Principe Leopoldo di Toscana e descritte dal Segretario di essa Accademia Lorenzo Magalotti
di Lorenzo Magalotti
pagine 165