Mettasi alquanto d’argentovivo per la bocca D, il quale, per esser di qua e di là aperto il vaso ed i rami A B, C D grossi ugualmente, s’accomoderà perfettamente a livello come in I K. Preparato così lo strumento si porti a pié d’una torre, dove si lasci stare per tanto spazio di tempo che l’aria dentro racchiusavi pigli la tempera di quell’ambiente, e poi subito accostata una piccola fiammella in H si sigilli il beccuccio con gran prestezza, perché l’aria delle palle dal nuovo sopravvegnente calor della fiamma non s’alteri. Ciò fatto vi sia sulla torre chi tiri su lo strumento con uno spago al quale sia stato per prima raccomandato, per non avervisi a rigirare intorno dopo chiuso il beccuccio, e condottolo in su la cima più alta di quella, si faccia posare in piano come stava nel fondo. Quivi esaminata prima per via d’uno squisito Termometro la temperie dell’aria alta, e trovatala uguale a quella dell’aria bassa, s’osservi che dove a pié della torre l’argento si livellava in I K, su la cima il livello I rimane sensibilmente depresso come in L, ed il livello K alzato per altrettanto spazio come in M; mercé (dicono) della più gagliarda e violenta pressione che esercita in I l’aria bassa trasportata in alto dentro alle palle E F, in paragone di quella dell’aria alta, onde il livello K è più soavemente premuto.
Ricordasi che ogni minima differenza di calore o di freddo che sia tra l’aria alta e la bassa, è abile a far apparire svario ne’ livelli de’ duo rami A B, C D, e talora mostrare il contrario di quello che averebbe a seguire attesa la sola operazione del diverso premere che fa l’aria.
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Preparato Termometro
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