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      Imperciocché è questo strumento una spezie di Termometro a aria, i quali per lo più riescono gelosissimi. Si scelga impertanto quando si vorrà fare quest’esperienza l’ora della mattina in su l’alba o altro tempo coperto, per avere le due arie alta e bassa per quanto si può ugualmente temperate. Si guardi ancora a non metter gran tempo dalla prima osservazione che si fa a pié della torre, alla seconda che si fa in su la cima, e s’avverta che non si vuol’accostarsi allo strumento se non allora che debbono osservarsi i gradi; la qual cosa si doverà fare speditamente, guardandosi dall’alitarvi sopra sì che possano riscaldarsi le palle; le quali quanto più saranno ricche di cristallo, tanto meglio difenderanno dall’impressioni esterne l’aria di cui fanno conserva.
      Tutte queste diligenze sono ancora da aversi nell’uso de’ tre seguenti strumenti, essendo anch’eglino niente meno gelosi e sottoposti a mostrare i medesimi inganni di questo primo.
     
      SECONDO STRUMENTO
     
      Sia il vaso di cristallo A B (29) di tenuta di quattro libbre in circa, ed abbia il beccuccio C D aperto. Dentro vi si metta tant’argentovivo che basti a tenervi sotto la bocca E del sottil cannello E F alto un mezzo braccio, ed aperto sotto e sopra, ma tagliato per lo traverso in E, e a tondo in F. Questo diviso in gradi s’immerga nell’argento G H, e ’l vano ch’ei si lascia intorno della bocca del vaso A si stucchi con mastice o con altra mestura che tenga l’aria. Preparato in questa forma si porti a pié della torre, e lasciata ridur l’aria di dentro alla tempera di quella di fuori si sigilli il beccuccio, e tirisi con lo spago in su la cima di essa.


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Saggi di naturali esperienze fatte nell'Accademia del Serenissimo Principe Leopoldo di Toscana e descritte dal Segretario di essa Accademia Lorenzo Magalotti
di Lorenzo Magalotti
pagine 165

   





Termometro