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      Ciò nello stesso modo dicono accadere, per esser ivi circondata la vescica E F dall’aria alta; quindi non esser ella esteriormente armata di resistenza sufficiente per reggere a quello sforzo che in lei fa l’aria bassa conservata in G D per dilatarsi, onde le bisogna cedere ed allargare l’interna capacità sua, la quale scende a riempiere la piccola mole d’acqua H D.
     
      QUARTO STRUMENTO
     
      Sia la palla di cristallo A (31) col suo collo B C affatto simile a quello del terzo strumento, salvo che nell’esser aperta con sottilissimo beccuccio in D. Si leghi strettamente intorno alla bocca C del collo C B la vescica E F, la quale abbia fermato nella legatura del fondo F un sottilissimo fil di vetro o di rame, che passando per essa vescica trapassi nel collo B C della palla A, dove serva a mostrare i gradi ne’ quali è diviso minutamente. Portato questo strumento a pié della torre, si sigilli come gli altri in D, e si guardi il grado che disegna la punta o lancetta G. Sollevato poi su la sommità si ritorni ad osservare, e troverassi la detta punta essere scorsa più alto di qualche grado.
      Per render la ragione di tale effetto, considerano esser questo vaso pien d’aria bassa, la quale secondo che trova una parte di esso meno solida del cristallo, anzi cedente e maravigliosamente atta a distendersi com’è la vescica E F, appena nel sollevarsi si sente allentar d’intorno i ceppi della compagna aria, che subito fa forza per riaversi e distendersi; e le riesce, facendo gonfiare alquanto più la vescica.


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Saggi di naturali esperienze fatte nell'Accademia del Serenissimo Principe Leopoldo di Toscana e descritte dal Segretario di essa Accademia Lorenzo Magalotti
di Lorenzo Magalotti
pagine 165

   





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