Fu anche osservato come dopo che si fu ripieno d’aria il vaso, né anche a strofinar l’ambra in sul panno B, avvegnacché arrotandovela su con gran forza, volle tirare: cosa che da principio fece sospettare che dall’argentovivo stesso si lasciasse alcuna spezie di feccia in sul panno, sì che poi strofinatavi l’ambra ne ricevesse un leggero appannamento il quale turasse l’invisibili bocche di quelle vie ond’esce la virtù sua. Il qual sospetto tanto più crebbe, quanto che già sapevamo trovarsi alcuni liquori de’ quali bagnata l’ambra e tutte l’altre gioie di simigliante virtù dotate ricusan d’attrarre. Ma essendosi poi veduto che la medesim’ambra arrotata sur un altro panno lavato e rilavato in argentovivo tirava tuttavia con gran forza, si credé che il panno del vaso potesse per avventura nuocerle con l’umidità della gomma inzuppata nell’attaccarlo. Fu perciò messa in cambio di panno una striscetta di camoscio appiccata con cera lacca a fine di sfuggire l’inzuppamento dell’umido; ma questa diligenza ancora fu vana, poiché o voto o pieno d’aria che si fosse il vaso, l’ambra non tirò mai; che è quanto possiamo con verità dire d’un’esperienza tentata per tante vie inutilmente.
ESPERIENZA
PER RICONOSCERE QUAL SAREBBE IL MOTO DELL’INVISIBILIESALAZIONI DEL FUOCO NEL VOTO
Essendo noi già per via d’altre sperienze venuti in chiaro, il caldo del fuoco non muoversi per ogni verso ugualmente, ma più per allo ’nsù che per qualunque altra parte incomparabilmente diffondersi, fu chi considerò poter per lo contrario avvenire che in uno spazio voto venisse osservata qualche varietà dalla quale trar si potessero assai ferme conghietture de’ principi eziandio del natural movimento di esso fuoco, e ciò per via d’un tale strumento.
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