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      La lastra dalla parte stata di sotto rimane opaca ed offuscata da una nuvoletta bianca formata d’innumerevoli particelle di sale minutamente sciolte; e sperandola all’aria chiara apparisce scabrosa e con bel lavoro quasi a punta di diamante vagamente intagliata; ond’è similissima al cristallo di que’ bicchieri, che per l’artifiziosa similitudine ch’egli hanno col diaccio si chiamano volgarmente diacciati.
     
      OTTAVA ESPERIENZA
     
      Quell’appannamento che fanno esteriormente i vetri ripieni d’acqua fredda o di ghiaccio, alle volte vi si giela sopra; e ciò accade quando il ghiaccio o la neve contenuta in essi vien’alterata con acquarzente o con sale. Allora parimente esalano un fumo nebbioso ed umido, che per lo più apparisce derivar dal fondo de’ vasi, di dove muove un soffio d’aura gelata che, oltre al riconoscersi sensibilmente ad appressarvi una mano, apparisce anche più manifesta dall’agitazione che produce in una fiammella di candela che vi s’accosti.
      Questa medesima esperienza l’abbiamo replicata col metter il ghiaccio asperso d’acquarzente e di sale in altri vasi, sì di figura come anche di materia diversi, per osservare se quella o questa facessero alcuna diversità nel fumare; ed abbiamo veduto che in quanto alla materia non fa una minima variazione, siano le tazze o di cristallo o di terra o di legno o di metalli o di gioie. In quanto alla figura è paruto a noi che dove i bicchieri ed ogni sorta di vasi raccolti cominciano subito a fumar di sotto, al contrario le tazze sparse prima di fumar dal fondo fumino per qualche breve spazio di tempo gagliardamente per all’insù.


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Saggi di naturali esperienze fatte nell'Accademia del Serenissimo Principe Leopoldo di Toscana e descritte dal Segretario di essa Accademia Lorenzo Magalotti
di Lorenzo Magalotti
pagine 165