Onde alcuni si confermarono sempre più in quest’opinione del medesimo Galileo, che l’aria detragga non poco all’impeto de’ gravi che la fendono, e più sensibilmente ai corpi più leggieri.
ESPERIENZE VARIE
Benché si sia sempre procurato nella nostra Accademia di tener un filo continuo di sperimentare sopra qualche materia, ciò non ha tolto che non si sia talora intromessa qualche particolare osservazione fuori di quella, di man in mano che suggerivano gli Accademici ciascuno secondo il bisogno de’ propri studi. Or queste avendo fatta una massa d’esperienze slegate, e che per lo più hanno poca o niuna connessione tra loro, s’è riscelta tra esse ancora qualche notizia; delle quali per dar il saggio come dell’altre, l’abbiamo riserbate in quest’ultimo luogo per compimento del libro.
ESPERIENZA
PER CONOSCER IL PESO ASSOLUTO DELL’ARIARISPETTO ALL’ACQUA
Si prese una palla di piombo chiusa da per tutto e piena d’aria, la quale, perché immersa nell’acqua non vi si profondava, s’aggravò esteriormente con tant’altro piombo che andasse a fondo; e pesato in aria con bilancia esattissima tutto il composto, si trovò grani 31.216.
Tuffato in acqua il medesimo composto pendente dalla medesima bilancia, si ridusse a g. 4672, sì che la differenza che è g. 26944 fu il peso assoluto d’una mole d’acqua uguale alla mole del suddetto composto.
Schiacciata poi per via di compressione la medesima palla per quanto poté resistere la sua grossezza, e ripesatala in aria con tutto il piombo, tornò g. 31209; e tanto si concluse essere il peso assoluto di tanta mole d’aria non compressa, quant’era quella che nella palla occupava lo spazio scemato per l’ammaccamento.
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