AFILIPPO ORLANDO
Mio caro,
Scrivo il tuo nome in fronte a queste pagine come segno della stima e dell'affetto che ti porto; ma tu non guardare alla pochezza loro, bensì all'affermazione di un'amicizia, che non potrebb'essere nè più viva, nè più sincera.
In mezzo alle traversie d'una vita operosa e nella triste esperienza d'un ingiusto obblio, tu, o amico, - integro di costume, retto di principî, sicuro da coscienza, continuasti, imperturbato e sereno, ad arricchire la patria di pubblicazioni, che rimangono a far fede del tuo ingegno ed acume nelle lettere; ed io non dimenticherò mai che nella comunanza de' più nobili ideali e nella corrispondenza del tuo affetto ho attinto più d'una volta conforto alle amarezze di crudeli disinganni.
E or tu, mio caro, nello scorrere questo libro, forse il più leggiero d'ogni altro mio, sii cortese di fargli più che puoi buon viso a ciò è riesca meglio a incontrare il compatimento del pubblico. Più che opera letteraria, esso è ricordo di tempi migliori, e, più che ricordo, desiderio documentato di poter presto salutare, nella quiete de' miei monti,
L'alba del dì, che non vedrà mai sera(1)
Roma, ottobre del 1898.
B. E. MAINERI.
LA DEDICATORIA D'UN LIBRO INEDITO
o
QUANDO SARÒ MORTO....
ATOMASO GIONA
BECCHINO DEL MIO BORGO
Una dedicatoria a un becchino?
- E perchè no? Non è egli forse un uomo come un altro e - non ve l'abbiate a male - non può egli essere un galantuomo par vostro e mio? Anzi - e sarei pronto a giurarlo sul Vangelo -, ei valeva assai più di tanti e tanti che han titolo di baccelliere, e magari di dottore, i quali col nastrino all'occhiello dell'abito, sono saliti tant'alto da credere che gli onesti non li ravvisino più per quel ch'e’sono: barattieri solenni.
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La leggenda del Burando
Streghe folletti e apparizioni in Liguria
di Baccio Emanuele Maineri
Tipogr. Franceschini Firenze 1900, pagine 256 |
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Vangelo
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