- Al contrario; lei piega a sinistra, e va diritto al Buranco.
- Al Buranco?
- Sicuro, alla gran voragine, dove se uno precipita,... non ritorna più.
- Dio ce ne scampi!
- Ce ne scamperà, non abbia timore; eccolo. E con la mano indicava.
Ci volgemmo a quella parte; ma non si scorgeva che un gran fogliame di piante; e il compagno vicino:
- A proposito, Pelacane, che ne dici delle frottole che corrono intorno al Buranco?
- Frottole! Le chiama frottole lei?
- La storia del diavolo, la fine degli scomunicati.
Ei guardava con cert'aria....
- Saranno dunque altrettante verità!
- Sono storie, e le storie non si contraddicono.
- Di’ su, di’ su!
Era perplesso; quand'ecco, posto l'indice attraverso le labbra, fece:
- Psit!
- Psit! - ripeté la brigata.
Il dottore avea preso la mira; si udì una detonazione, che destò un'eco rumorosa per la landa. I cani abbaiavano.
- Bravo! L'ha colta?
- Non scappa più - gridava Pelacane correndo; e, raggiunta la bestiola, l'afferrò per le gambe sollevandola trionfalmente, grondante di sangue.
- Bel colpo!
- Da maestro.
L'animale si agitava fra gli ultimi aneliti.
La guida, gongolava, esaltando la valentia del tiratore.
Richiamati i cani, fu risoluto di separarci: gli uni avrebbero preso più in alto; gli altri verso il San Pietro.
- Pelacane rimarrà a guardare il Buranco, caso mai sbucasse il diavolo.
- Scherzi fuor di proposito....
- In forma di volpe o di lepre.
- Venga pure in persona, io non lo temo.
- Alla buon'ora! Anche tu ridi di simili fandonie.
- Rido delle fandonie, ma sto ai fatti.
| |
La leggenda del Burando
Streghe folletti e apparizioni in Liguria
di Baccio Emanuele Maineri
Tipogr. Franceschini Firenze 1900
pagine 256 |
|
|
Buranco Buranco Pelacane Buranco Pelacane San Pietro Buranco
|