...
- Altro che tonfi! Altro che echi!
- E che altro mai, tanghero cocciuto?
- Un rumore di voci, lamenti, grida....
- Sogni della tua fantasia.
- Giŕ, lor signori!
- Spičgati.
- Volevo dire del masso, precipitato giů, giů. Nell'abisso senza fondo?
- Che mena all'inferno.
Una sonora risata lo fece rimanere a bocca aperta; ne rise anche lui, ma aggiunse con certa compunzione:
- Davvero, l'ho sempre sentito dire, che v'č una gran buca.
- Una buca,... dove?
- Laggiů; una buca grande e nera, donde si precipita per andare....
- A casa del diavolo.
- Appunto....
Un soffio di vento gelato interruppe queste ciarle; il tempo si veniva mutando rapidamente.
- Par che metta il broncio - fece il dottore, guardando il cielo.
- Non ci mancherebbe altro, ora.
E Pelacane:
- Non l'ho detto io? Vedranno, vedranno! Intanto prendan di qui; la bufera si avanza.
- L'aria fremente ne percuoteva il viso, nunzia di pioggia.
CAPITOLO III.
La bufera - In cerca d'un ricoveroAspetto del cielo - Nell'ovile.
Di fronte, esso pure, il San Pietro era avvolto nella nebbia, e soltanto di verso il mare si stendeva una striscia di bel cielo turchino, rimanendo tuttavia scoperta la punta della Crocetta e Monte Acuto, quantunque dense nubi avessero ormai velato anche Poggio Grande.
A manca la nebbia veniva lambendo il picco di Nizeff, lasciando libero l'ampio e mite declivio che gli si stende a fianco sino al poggio della landa Paglierina; sotto di noi, acuminata e inaccessibile, torreggiava la vetta delle Berlórie - Berleuje -, specie di natural baluardo alla sprofondata strada del Giovo.
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La leggenda del Burando
Streghe folletti e apparizioni in Liguria
di Baccio Emanuele Maineri
Tipogr. Franceschini Firenze 1900
pagine 256 |
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Pelacane San Pietro Crocetta Monte Acuto Poggio Grande Nizeff Paglierina Berlórie Giovo
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