- fece Pelacane con arroganza. - O che non sono argomenti di fatto? A voi, Ginepro, il persuadere questi signori. Dite almeno la vostra opinione!
Capitolo V.
Scelta d’un giudice - Sue opinioniGinepro s’accinge a narrare.
I nostri occhi si posarono sul vecchio, che, calmo e impassibile, se ne stava rannicchiato nell'angolo del focolare. In vero, sinchè le celie e i frizzi avean preso argomento dal cattivo tempo e noi, più o meno, ci s'era divertiti alle spalle di Pelacane, Ginepro, per quanto in apparenza indifferente, ne rideva anche lui, mostrando almeno di far buon viso allo scherzo, o non volendo forse parer ruvido e scortese.
Se non che, quando i discorsi presero altra via, fermandosi sulle rivelazioni di Pelacane, e soprattutto sulla storia dell'esplorazione del Buranco, egli, mutando contegno, parve altr'uomo: nascosto il volto fra le palme, stette a sentire pazientemente sino alla fine. Per la qual cosa, alla domanda inaspettata, levato il capo e dando un'occhiata al fienile, rispose seccamente:
- La mia opinione? E che importa la mia opinione? Quanto a persuadere....
- Non è per me, Ginepro, ma per questi signori.
- La voglion proprio sentire?
- Tutti! Tutti!
- Eh, se ne dicon tante - fece con una scrollatina di spalle - intorno al Buranco, che almeno qualcuna merita d'esser creduta!
- Parole d'oro; ma, come udiste, qui si parla del diavolo, e del diavolo in persona, che può sol comparire in articulo mortis, e nei sogni d'un malato.
- E si parla - aggiunse un altro - della via dell'inferno, donde viene un calore insopportabile e un fuoco denso da soffocare il temerario che ardisce esplorare la voragine.
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La leggenda del Burando
Streghe folletti e apparizioni in Liguria
di Baccio Emanuele Maineri
Tipogr. Franceschini Firenze 1900
pagine 256 |
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