- Taci un po’, chiacchierone!
E l'altro stizzito, ma sottovoce:
- Ah! cantano i grilli!
- Di certo non sono sogni! Altro che fandonie! - brontolava il vecchio, sbraciando il fuoco col bastone.
Ma il dottore seccato domandò:
- Dunque ce lo dite il vostro parere sulle storie di Pelacane?
- Lo voglion proprio sentire?
- Sì! Sì!
- Prendi, dell'altra legna, Antonio, e fà una buona fiammata; li contenterò.
CAPITOLO VI.
La famiglia del vecchio pastore - La notte dei morti -
Sull'uscio del chiuso - Lo spettro di Caterina -
Profezia sinistra - Il cadavere dello sconosciutoUn tonfo nel baratro - Al focolare.
Non vi parlo di tempi lontani - cominciò a dire -, ma di fatti avvenuti appena una quindicina d'anni fa, i quali ho veduto coi miei propri occhi. Favorite ascoltarmi.
Ero venuto a passar l'inverno in questi luoghi per tornare in primavera a’ miei paesi, come usava fare mio padre e come seguitai a fare anch'io dopo la morte della mia povera Caterina. Se mio padre, a’ suoi giorni, era conosciuto da que’ di Toirano e ne’ dintorni, io non lo sono meno di lui, e posso vantarmi d'aver tenuto e guardato l'armento in tutti gli ovili e i pascoli di qua e di là della valle. I primi anni menai le capre, poi ci venni sempre con le pecore, ora ricoverandomi nella Ca’ dei Neri, sotto monte Acuto, or passando nella regione degli Edifizî, giù in basso. Infine mi ritrassi in questa spiaggia solitaria, dove son rimasto dopo i casi che sto per narrare.
Buon Dio, come passa presto il tempo! passa con l'oblio dei pochi piaceri goduti e lasciando la memoria dei molti dispiaceri sofferti.
| |
La leggenda del Burando
Streghe folletti e apparizioni in Liguria
di Baccio Emanuele Maineri
Tipogr. Franceschini Firenze 1900
pagine 256 |
|
|
Pelacane Antonio Caterina Caterina Toirano Neri Acuto Edifizî Dio
|