Povera figliuola, che sofferenze! che martirio! E dovea toccar a lei, proprio a lei, verificandosi così la brutta predizione della mia Caterina.... Per fortuna Sansone riuscì a legarne la vita con la corda di riserva, e poi a salvarla nel modo che ho detto. Ma ci volle un miracolo, un vero miracolo del cielo. Povera ragazza! Salva in vero lo era, ma non si riconosceva più.
- Sfido, dopo tanto spavento!
- Era tanto cambiata, che non parea più lei.
- Come - gridò ancora Pelacane, sempre attento, che non ne perdeva sillaba - era tanto cambiata! In che modo? O non era quella di prima?
- Testa di rapa, non ne azzecchi una! Sai tu perchè non era più lei? I capelli di Rosalba, poco prima neri come pece, adesso.... eran bianchi come la neve.
- Oh! - sclamammo tutti a una voce.
Pelacane rimase con la bocca aperta.
- Credono forse che mi burli di loro? - disse il vecchio, crucciato; - sì, i capelli di Rosalba eran diventati bianchi come la neve....
E il dottore:
- Quanto tempo restò sospesa?
- Assai, assai....
- Uhm!
- Ne dubita? Crede che esageri?
- Non sapreste precisarmi il tempo?
- Più di un'ora,... più, ancora.... E le par poco stare penzoloni in quel modo su l'abisso, e esser lì a ogni istante per precipitar nell'inferno?
- Sentono, signori? Lo dice anche lui - gridò Pelacane battendo le mani - In fondo alla voragine s'apre la via dell'inferno.
E Ginepro:
- E forse una novità questa? È una storia vecchia, ma sempre nuova.
- Mi sono sgolato invano tutta la mattina a persuaderli,... e anche poco fa.
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La leggenda del Burando
Streghe folletti e apparizioni in Liguria
di Baccio Emanuele Maineri
Tipogr. Franceschini Firenze 1900
pagine 256 |
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Caterina Sansone Pelacane Rosalba Rosalba Pelacane Ginepro
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