Eppure, in quegli orribili momenti ho pensato a voi, a voi, sicuro,.... e la vostra immagine.... Allora mi venne un'idea luminosa, una santa ispirazione, che mi ridiede lena e fiducia. Mi rivolsi alla Madonna e con tutta la fede e il calore dell'anima così la pregai: «Vergine santissima, voi che conoscete tutto e leggete dentro di me, abbiate compassione di questo mio stato: salvatemi; voi sola, sola voi lo potete. Salvatemi, o Vergine Misericordiosa, e io gli perdono, sì, gli perdono, a lui, a Gemisto!» Bene! Poco dipoi udii la vostra voce; e voi riusciste a trarmi di laggiù. Nol ricordate? La mia salvezza fu per volontà della Vergine Maria: a lei soltanto io devo, se non precipitai nell'inferno. Non riconoscete il miracolo? Non siete grato alla Madonna, che mi fece la grazia perchè avevo perdonato a lui? capite, a lui? e ora se ancora mi amate, se mi volete per moglie, perdonate. Cristo ha perdonato a’ suoi crocifissori! L'avete dimenticato?...
Che scena allora! L'avessero veduta!
Sansone si alzò e, buttandole al collo le braccia, la colmava di baci; piangevamo tutti come bambini; la Madonna aveva toccato il suo cuore.
Due ore dopo, erano marito e moglie.
CAPITOLO X.
Meraviglie di Pelacane - Delicatezza di Ginepro
Sue allucinazioni - Su per l'erta - Presso la cima.
Il vecchio tacque, la storia era finita.
Gli si fecero mille ringraziamenti; ma poichè il tempo parea rischiarare, si deliberò la partenza. Ometto le nostre idee e impressioni; ciascuno aveva le sue, tacendo, eccetto Pelacane che, quasi gli si fosse sciolto lo scilinguagnolo, non era più capace di tenerlo a freno.
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La leggenda del Burando
Streghe folletti e apparizioni in Liguria
di Baccio Emanuele Maineri
Tipogr. Franceschini Firenze 1900
pagine 256 |
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