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      ... Oh, non vorrei! E lei che ne dice, dottore?
      Questi rimase muto come un pesce.
      I cani abbaiarono.
      - È scovata la lepre; su, un bel colpo!
      - Zitti! Zitti!
      - Scommetto ch'hai scovato l'ombra di Gemisto.
      - Ciarlone!
      - Si vedrà, si vedrà....
      A quell'altezza la pioggia pareva si fosse sbizzarrita poco; evidentemente la burrasca s'era scaricata sul San Pietro: ma quella noia prolungata non poteva riuscire maggiore.
      Oh, il tempo rischiarava un po’ davvero, alla fine!
     
      Al dir di Pelacane non era possibile che il pastore si fosse spinto sino alla vetta; poco distante c'era qualche tana di rifugio, anzi egli ne sapeva d'una assai vasta; ma adesso conveniva affrettarsi egli presentiva un non so che di sinistro, temeva brutte novità. Insomma, era inquieto.
      - Ma c'é proprio qualche tana capace di ricoverare un intiero armento?
      - Vi è.
      Il dottore notava che le pecore non doveano esser molto lontane; qui però il pascolo era poverissimo, anzi mancava affatto. - Se la nebbia si scioglie, non tarderemo a scoprirle - aggiunse.
      Altri osservava che a quel punto il bestiame non saliva mai, esser perciò probabile che il pastore avesse spinto l'armento sotto la costa, dove si stendeva qualche po’ di erbato e sorgevan qua e là grossi cespugli.
      - I pastori hanno il fiuto come i cani - disse la guida - e conoscono i luoghi come le lepri.
      E il dottore:
      - Questo è vero, ma potrebbe darsi che Rosalba, invece di trovare il marito, si sia imbattuta nell'ombra....
      - Non c'è da scherzare - rimbeccò Pelacane -; una donna come quella!


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La leggenda del Burando
Streghe folletti e apparizioni in Liguria
di Baccio Emanuele Maineri
Tipogr. Franceschini Firenze
1900 pagine 256

   





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