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      Che volge in ciel per corso obliquo il sole.
     
      Simile a suono flebile e grave, un'eco si ripercuote fra’ monti, si ripercuote misteriosa,... e muore.
      - Che sarà? Donde viene?...
      Comprendo! Comprendo!... Ti riconosco, o voce amica, o sospiro dell'anima; sei ancora la stessa con le evocazioni arcane di un tempo che fu....
      Continua, continua, o voce poderosa, la balda tua chiama; persin la rondine che passa, adescata, sembra ascoltarti, allentando il remeggio delle agili ali, sì che tutta lieta si precipita a volteggiare sulla vecchia torre del comune, donde - oh, vista! - si risolleva nell'aere cristallino, navigatrice spensierata e felice de’cieli infiniti.
      Continua, o campana, a chiamare i fratelli alla chiesa; essi accorrono per ravvivare la fede, per calmare gli affanni al fervore della preghiera, nel dolce sogno di destini migliori....
      E una folata improvvisa di vento rinforzò la gran voce.
      - Don!... Don!... Don!...
      - Vivos voco, mortuos plango, fulgura frango!(6).
      Mi fermai, estatico.
      Quella voce pareva giungere a me direttamente:
      - Vieni anche tu, vieni. Vedi: i fedeli si affrettano, a due, a quattro, a frotte; si affrettano, composti e fidenti.
      Io sospirai:
      «Beata quella fede, che tempra le anime alle battaglie della vita! Beata la preghiera che porta la calma allo spirito contristato;» e, cessati i suoni, sedetti sul prossimo sasso, ripensando le parole di Fausto:
      «...............................................................................................................................................................................................................................


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La leggenda del Burando
Streghe folletti e apparizioni in Liguria
di Baccio Emanuele Maineri
Tipogr. Franceschini Firenze
1900 pagine 256

   





Fausto