Ma ecco che un bel giorno, per lui anzi bruttissimo, assalito da non so quale infermità, l'epicureo bizzarro fu ridotto in men che non si dice agli estremi; nel quale frangente non perdette un istante il suo buon umore, anche quando gli spippolaron chiaro e tondo che bisognava chiamare il prete. Gli andasse o no la visita fatale, il prete fu invitato, e venne - era quasi sul punto dell'estrema unzione -; venne per togliere caritatevolmente il poveraccio dal pericolo di cadere negli artigli del diavolo, che già facea festa per afferrarlo. A un tratto il morente - pensate con che raccapriccio del sacerdote e scandalo degli astanti; io stesso che' 1 narro, ne provo un terrore strano -, a un tratto, dico, tentò con un grande sforzo sollevarsi sul letto, e con voce da far tremare il soffitto e le pareti gridava:
- Vêuggio do vin,.... sacr...!
Monsignor Giovanni Defuk almeno, teutono di buona razza, briaco fradicio tre dì e tre notti, ebbe la consolazione di crepare come un maiale, sdraiato su d'una botte, circondato di fiaschi, di bottiglie e bicchieri, biasciando per l'ultima volta il sacramentale suo: Est! Est! Est!(12). Ma l'impenitente Barabbin fu abbandonato come un cane, il prete, in cotta e stola, avendo preso a precipizio la scala, e gli amici contentandosi,... come gli amici in casi simili, di una scrollatina di spalle, o di grattarsi la pera.
Immaginate l'orrore delle beghine e, in generale, lo scandalo del popolino, allor che i testimoni con gran rammarico, e il ministro del vangelo con ira spietata, divulgarono ai quattro venti l'empia fine del degnissimo seguace di Bacco!
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La leggenda del Burando
Streghe folletti e apparizioni in Liguria
di Baccio Emanuele Maineri
Tipogr. Franceschini Firenze 1900
pagine 256 |
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Giovanni Defuk Est Barabbin Bacco
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