Non appena compìta l'operazione, la puledra si rizzò vigorosa, nitrendo dalla gioia, più balda di prima.
Corre, corre, corre e in quattro salti è al bosco dalla fattucchiera. La farinata è tagliata col temperino stesso, dopo alcuni segni cabalistici; Ciaccalin trae dalle tasche due bottiglie per bere alla salute della vecchia..., Ma.,.. oh, che accade mai? - La figura della vecchia s'è fatta vaporosa, ormai è incerta, uno spiro d'auretta la dissipa del tutto.
- Ebbene, Ciaccalin?
- Ebbene, Ratto?...
- Alla nostra salute, e viva la comare! La mia puledra sta meglio di prima.
Non indegna di memoria è pur quella del folletto augurale, che ha sempre tenuto viva la curiosità dei burloni loanesi, come solennemente asserisce il buon Papirio nelle ore della sua poetica melanconia.
Chi, per andare a Verzi, entra in Borgo, guardando nel lato settentrionale il castello che ricorda l'antica potenza dei Doria(16), nota a una certa altezza un breve pertugio, che par un cubiculo dell'amico passero solitario. Appunto da quell'angusta buca si scende in una muda profonda, nella quale si compiace vivere nascosto il celebrato folletto, terrore e disperazione continua dei giovani innamorati. Di lui se ne raccontano d'ogni genere e specie, e così sorprendenti e temerarie, da far accapponare la pelle. Sentite quest'una toccata a un giovane contadino, che per sua mala ventura non era mai uscito notte tempo dalla casa paterna.
Costui, preso dalla fregola dell'amore per certa Maria, ch'era, dicono, un vero bocchin di zucchero. pensò di torla in moglie, e n'ebbe il consenso paterno.
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La leggenda del Burando
Streghe folletti e apparizioni in Liguria
di Baccio Emanuele Maineri
Tipogr. Franceschini Firenze 1900
pagine 256 |
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