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      «La scena si muta.
      «Il folletto, ridendo e fischiando, afferra imperterrito il contrabasso, le agili mani di due streghe seminude strimpellano orrendamente i violini, principia una ridda d'inferno, bestiale;... principia e termina.... dopo tre giorni, spargendo il terrore nei poveri abitanti di Borgo Castello; i quali ne rimasero così sconvolti e impauriti, che da allora non pensarono più al ballo di Sant'Isidoro(17).
      «E questo a vantaggio dell'anima e del corpo!
     
      «Affezionatissimo tuoPAPIRIO BARBABIANCA.»
     
      - Come? Non conosci la leggenda della campana di porta Passorino?
      - Nemmeno questa.
      - Bene - soggiunse Papirio, lisciandosi la barba, - è voce secolare di popolo che, nella notte del 3 dicembre 1300, sotto Oberto dei Lomellini, lo spirito folletto di questi luoghi aprisse con grimaldelli la porta del campanile e, salito in cima, suonasse a stormo; ai quali tocchi fu sì grande lo spavento dei cittadini, che molte donne gravide sconciarono e non pochi uomini perdettero il senno: in quella notte buia, il folletto fece una vera strage delle streghe, adunate al Fontanino, rappattumandosi per la centesima volta con la strega o lupa del Buranco.
      Confesso che la storia di Papirio mi soddisfece assai meno di quella delle brache di Carlomagno; amo quindi spiegarla ragionevolmente con ricordi storici.
      Nel 1795 Loano era occupata dalle milizie francesi, che, devastata ogni cosa, com'era lor costume, vollero anche rapir la campana e diroccare il campanile; sul quale salite un mattino, si accinsero con picconi all'opera democratico-demolitrice.


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La leggenda del Burando
Streghe folletti e apparizioni in Liguria
di Baccio Emanuele Maineri
Tipogr. Franceschini Firenze
1900 pagine 256

   





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