L'insolito rumore destò dal sonno un certo Solimano, marinaro, che abitava nella casa vicina: affacciatosi alla finestra, e indovinato il proposito vandalico, si diede a gridare con quanta ne aveva in gola:
«Per carità, o fratelli, smettete dall'assunto barbaro; cotesta è la campana proteggitrice del popolo, la campana che in caso di tempesta marittima o di qualche naviglio in pericolo, chiama la gente a raccolta; essa serve per noi, e può servire anche per qualche naufrago francese. Risparmiate, per Dio, la campana del comune.»
Scesero, demolitori e predatori, e la campana del popolo fu salva da un figlio del popolo(18).
Nel 1814, poi, allora che cadde Napoleone, un altro mattino nefasto, approdarono presso il molo di Loano due galee genovesi, che portavano milizie napoletane, venute per sommettere alla Serenissima la piccola città, allora in dominio del Piemonte.
Si trovavano in patria alcuni marinari loanesi, reduci da Tolone e già a servizio del governo francese: i quali, risoluti a ogni costo d'impedire lo sbarco, menando rumore, salirono a suonar la campana a stormo(19). A un tratto, il popolo si arma, accorre alla spiaggia, e tanta n'è la foga e la minaccia, che i soldati napolitani fuggono nelle galee, le quali pigliano subito il largo, salutati dagli urli e dai fischi della popolazione minacciosa.
Per finire.
Al principio di questo secolo, e per vari anni successivi, correva voce in Loano che nella villa del convento di Monte Carmelo si vedessero la notte sorgere e vagolar fuochi fatui; anzi il fenomeno si era venuto notando da alcuni anni.
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La leggenda del Burando
Streghe folletti e apparizioni in Liguria
di Baccio Emanuele Maineri
Tipogr. Franceschini Firenze 1900
pagine 256 |
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