- L'hai tu ben visto? - domandò al manovale il muratore - L'hai osservato?
- Se l'ho visto! Se l'ho osservato!
- Ebbene, era S. Pietro, venuto in persona ad aiutarci.
- S. Pietro! S. Pietro!
- Miracolo, miracolo!
L'altro si lasciò andare in ginocchio, giungendo le mani.
La storia di quest'apparizione correa sulla bocca di tutti a’ giorni della mia fanciullezza.
Del resto, S. Pietro fu sempre propizievole alle preghiere dei buoni toiranesi.
La moglie di Lello stava per morire di parto, e già le era stata amministrata 1'estrema unzione; desolazione in tutta la casa.
Un suo figliolo undicenne - senza dir nè ai, nè bai, passata la mezzanotte, si parte di casa e se ne va, tristo e fervoroso, al S. Pietro per invocare la guarigione della madre.
Giunto il mattino, si chiama il ragazzo e se ne trova il letto deserto. È cercato per ogni dove, ma invano. Quand'ecco verso le undici, arriva il giovinetto, sereno e confidente.
- Donde vieni, Tonino? Dove sei stato?
- Vengo da S. Pietro.
- Da S. Pietro? Ma come? perchè?
- Vengo da pregare il santo per la salute della mamma.
Tutta la giornata non si fece che parlare di un figlio così esemplare, della sua gran divozione e pietà, e la sera tra il generale contento la donna prese a migliorare; alcuni giorni dopo entrava in convalescenza.
S. Pietro aveva accolto le preghiere del fanciullo, ottenendo dal cielo la guarigione della povera madre.
Ancora su pel «monte santo.»
Berta doveva portare la solita cesta di provvisioni al parroco, il quale si trovava, quella state, nel romitaggio di S. Pietro, dove usava passare ogni anno un po’ di giorni per ristorarsi a quell'aria fresca e balsamica.
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La leggenda del Burando
Streghe folletti e apparizioni in Liguria
di Baccio Emanuele Maineri
Tipogr. Franceschini Firenze 1900
pagine 256 |
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