In questo punto di giù dal torrente un grido acutissimo mi fa rabbrividire; all'istante il grido si muta in un gemito lungo: le capre ballano furibonde, invasate. Tra l'ira e la rabbia, perduta la pazienza, raccatto un grosso sasso, lo scaglio con forza, colpendone una in pieno petto. Cadde morta; ma l'altra, come se niente fosse, continua le sue capriole, più sguaiata ancora e provocante. E i muli? i muli sempre fermi e insensibili alle percosse e ai sagrati.
Un'idea, come lampo, mi fece rinsavire: «Oh, sciocco che sono! - sclamai, ricordando le raccomandazioni di mia moglie -; è la notte dei morti, son anime del Purgatorio, che han bisogno delle nostre preghiere. Questa è l'ora delle apparizioni!» Una gran paura mi prese, e mi parve di vedere delle ombre rincorrersi fra i folti alberi dell'uliveto. Afferrai subito le bestie per le briglie, e con uno strappo le volsi indietro. Le capre erano sparite, anche quella che pareva morta, e tutte, lungo il fiume sentivo un gran bisbiglio come di gente che sta per accapigliarsi e venire alle mani.
Tornato, legai le bestie alla mangiatoia e feci ancora a tempo per assistere alle sacre funzioni. Quando mia moglie seppe del caso, mi disse che, nello scender la scala per recarsi all'oratorio, per ben due volte le anime le avevano spento il lume; ma per placarle fece a sua volta il segno della santa croce.
- O ci credete ora - domandò Maso, a mo’ di chiusa, agli amici -, ci credete, sì o no, alle apparizioni dei morti?
Gli astanti lo guardavano muti, co’ musi allungati, con senso di speciale timore, indizio di gran convincimento; nessuno fiatò. Soltanto l'amico Paolo, anch'esso mulattiere, che lo aveva ascoltato a bocca aperta, come a porre il suggello a una verità tanto lampante, ricordò anche lui in due parole un suo caso di anni addietro, occorsogli una notte nel passare vicino alla porta del vecchio camposanto.
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La leggenda del Burando
Streghe folletti e apparizioni in Liguria
di Baccio Emanuele Maineri
Tipogr. Franceschini Firenze 1900
pagine 256 |
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Purgatorio Maso Paolo
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