Dunque, come vedi, carissimo, indizi ben pochi, fatti incerti e dicerie vaghe; insomma, mistero fitto. Dov'è passato e come finì Sandro di Porchera? Le pendici del Buranco hanno proprio udito il nome di Cia? Forse come quello di Rosalba; ne’ più, ne’ meno. Ma tu, caro amico, che ogni anno lasci Milano per qualche ameno paese del Bergamasco, o per l'incantevole Belvedere dell'Aprica, tu, ne domanda, e te ne informa e vedi di sollevare il velo dell'oscuro evento. Ahimè! - pur troppo! - i morti non tornano, la risurrezione del povero bersagliere non si è potuta compiere per miracolo: te ne puoi informare dallo stesso parroco del luogo. Quanto a me, temo che il suo fine sia stato, in uno o in altro luogo, poco dissimile da quello della Cia. L'amplesso delle loro due anime gemelle sarà stato benedetto eternamente dal sorriso di Dio.
Sta’ sano.
BACCIO.
V.
Sempre il mistero sulla voragine - Un cane nel fondo -
L'ombra che sale accennando con la mano -
Il sor Giovan Battista Lanieri - Suo vano tentativo di discesa.
SEGUITEREMO ancora a raccor voci e storielle e aneddoti intorno a pretesi misteri e alla inesplorabilità del Buranco. Salvo qualche fatterello, collegato a cause naturali, 1'immaginazione ha potuto sbizzarrirsi a sua posta, fin dal più remoto passato; e non pochi di coloro, che vollero levarsi certe curiosità con salire lassù, e tentare - de visu almeno - di conoscer qualcosa della voragine, possono in tutta buona fede aver propalato alcuni accidenti i quali, pur sotto la vivacità dell'impressione, non vorrebbero perdere onesto carattere di autenticità. Del rimanente, la genesi di certe leggende, quando non sieno inventate di punto in bianco, e colorite per vezzo e leggiadria d'arte, si appalesa chiaramente e con piena spontaneità all'oculato studioso.
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La leggenda del Burando
Streghe folletti e apparizioni in Liguria
di Baccio Emanuele Maineri
Tipogr. Franceschini Firenze 1900
pagine 256 |
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