«È bella davvero; non ne ho mai veduta una così magnifica!» Vorrebbe prenderla, ma non è roba sua: il lasciarla è come fare la fortuna d'un altro; e ciò non gli va. Risoluto, l'afferra per il gambo, e torna indietro ma è così pesante, che a ogni passo se la cambia di mano. Giunge a casa, e mirando il gambo si accorge che è una grossa treccia di donna. «Ohe! Una donna in una zucca?» Chiama la moglie e le dice di recargli subito il piccozzino. - Che ne vuoi tu fare? - risponde colei dalla finestra. - Presto; o non vedi che nella zucca c'è la strega? Quella scende con l'arnese; ei l'afferra di botto e giù.... un colpo maestro.
- Lasciami la vita! - grida una femminuccia balzando fuori dalla gran zucca spaccata -, e ti regalerò un bel vestito di raso, tutto color carne. Il villano resta a bocca aperta e, adescato dalla promessa: - Va bene, risponde; per questa volta ti vo’ provare. - La settimana seguente, tornando egli col somaro da Pietra Ligure, dov'era andato a vendere il solito carico di legna, a mezzo cammino venne sorpreso da un nuvolo polveroso di vento, che l'obbligò a chiuder un istante gli occhi per non restarne accecato. «Oh, povero me, povero me!» - si pose a gridare, quando li aperse - «A che stato son mai ridotto!» E, guardandosi, tutto infreddolito e piangente, si batteva il petto: era rimasto nudo a mo’ d'un bruco, come u l'ha fœto o Segnö.
Intanto lungh'esso le ripe del torrentello salivano sghignazzamenti, e voci da far perdere la pazienza a un Giobbe; oh, la perfida stregaccia!
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La leggenda del Burando
Streghe folletti e apparizioni in Liguria
di Baccio Emanuele Maineri
Tipogr. Franceschini Firenze 1900
pagine 256 |
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Pietra Ligure Segnö Giobbe
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