Il Morelli, nelle ricerche praticate dopo 1'Issel, rinvenne ossami d'una cinquantina d'individui d'Ursus, appartenenti in massima parte alla specie Ligusticus, e in piccolo numero alla varietà dell'Ursus spelœus; e, in altre, un cranio, due femori, parte di un omero e metà d'un bacino di Felix autiqua, due mascellari di Capra e un omero di Fregilus graculus(56).
Taccio di altre caverne inesplorate.
Una grotta, che direi misteriosa, perchè ancor senza nome e, sino a questi ultimi tempi, ignorata, è quella che si trova nel luogo detto Scaffe, e anche Canaretta, presso il confluente del ritano di Carpe e altro picciol rivo, nominato ritano della valle, che scorre a levante di quel paesucolo, in terreno che appartiene a certo Carlo fu Giovanni Coxe. Nessun carpese vivente n'ebbe mai sentore, nessun de’ più vecchi ne intese mai parlare, sino almeno alla scoperta recente, avvenuta per caso(57), nel tagliare cioè alcuni arbusti d'elce e di quercia, che ne occultavano l'entrata.
Sull'estremo confine di Carpe con Toirano, pressochè perpendicolare alla sponda del ritano - linea di divisione -, rimane quasi inaccessibile per la sua altezza; onde occorre una lunga scala portatile di venti o venticinque piuoli. Nondimeno, essa venne, non è molto,(58) esplorata dal sindaco di Toirano, Pietro Maineri, in compagnia di Pietro Garassini, di Bernardo Durante e del giornaliero Bernardo Zunino; e dalle indagini ed osservazioni fatte parrebbe anzi non essere stata questa la prima violazione commessa nei muti e secolari recessi dello strano speco.
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La leggenda del Burando
Streghe folletti e apparizioni in Liguria
di Baccio Emanuele Maineri
Tipogr. Franceschini Firenze 1900
pagine 256 |
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