Trova la porta aperta, qua e là sono traccie di sangue e nell'angolo di destra vede una.... due.... tre, cinque,... capre morte e ammonticchiate, l'armento tutto spaventato e tremante, e Fido lì in mezzo, immobile sulle zampe dinanzi, gli occhi spalancati e fissi su di lui, che pareva dirgli: «Sono al mio posto; eccomi».
La scena sanguinosa, il branco delle capre scemato e impaurito, lo scompiglio del luogo turbarono l'intelletto del nonno, che, attribuendo la strage alla viltà del cane, spiana il fucile, che portava a difesa, e trae a bruciapelo sull'impavida sentinella, la quale cade morta sul colpo....
Poi, nel bollore dell'ira, avanza, smuove le bestie uccise,... una, due, tre, quattro.... e le spinge da un lato, sinchè.... Oh, spettacolo!... ecco morto sotto i suoi occhi il lupo assalitore, tutto lacero di ferite e disfatto da morsi, come chi, dopo una lotta disperata e lunga,... si giace.
Trasognato, si volge al cane che si agitava negli ultimi aneliti dell'agonia. Per un momento mio nonno credette di sognare, non sapeva raccapezzarsi; ma a un tratto, confuso, atterrito, si recò la mano alla fronte, e comprese,... come se il fatto gli fosse passato sott'occhi allora, comprese e restò di sasso.
- Che cosa dunque comprese? - domandai io.
- O che lei non l'ha indovinato? L'è chiara come il sole, la cosa - rispose il Tappo con enfasi. - Certo, nessuno s'era trovato testimone alla zuffa, ma nessuno potrebbe sostenere che sia andata in modo diverso. Senta. Tornato il cane da casa, sorprese nella stalla il lupo, che famelico faceva strage dell'armento; vederlo e saltargli addosso con tutta la rabbia immaginabile, fu una cosa.
| |
La leggenda del Burando
Streghe folletti e apparizioni in Liguria
di Baccio Emanuele Maineri
Tipogr. Franceschini Firenze 1900
pagine 256 |
|
|
Fido Tappo
|