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      La bella Dafne, figlia del fiume Peneo, amante perduta di Leucippo, non volle sapere per niente del Dio Apollo. Questi, che faceva il pastore, infuriato dal rifiuto, un bel giorno, si diede a inseguirla per farle violenza. Cammina, cammina, la povera giovane arriva sulle sponde del fiume paterno, e già si sente nelle braccia del furibondo Dio pastore. Che fa? Chiama l'aiuto del padre e questi in un attimo la fa diventare una bellissima pianta di alloro.... Sì che, il frenetico Dio, non abbracciò che un duro tronco d'albero.
      Fu una risata generale.
      - E che vorresti dire?
      - Voglio dire che la lupa o strega del Branco essendo diventata troppo facile con tutti, dopo un solenne scongiuro del priore della Certosa, fu convertita per sempre in una pappaluva.
      Battemmo le mani, gridando in coro:
      - Ben trovata! Bravo! Bravo!
      - Al Buranco! Al Buranco.
      E ripigliammo il cammino.
     
      V.
     
      Alla bocca della voragine - Colazione sull'erba -
      La discesa - Una mia prepotenza e un mio insuccesso -
      Che cos'è veramente il Buranco.
     
      ERAN vicine le undici, quando la comitiva, avviata al Buranco, prese la salita della Zotta, salita tutta ingombra da cespugli di faggio e di nocciuoli, a mezzo della quale il Tappo ci indicò, a sinistra, un casottino in cui - diceva - una notte essendosi ricoverato suo padre per dormire, si accorse dopo un po’ che sul piccolo tetto era venuto ad adagiarsi un qualche animale. Dal rumore e dal moto gli parve fosse una lupa co’ suoi lupicini. Per quanto sprangato e quieto, non credo pigliasse gusto del sonno.


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La leggenda del Burando
Streghe folletti e apparizioni in Liguria
di Baccio Emanuele Maineri
Tipogr. Franceschini Firenze
1900 pagine 256

   





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