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      Le più gravi sventure spesso derivano dalle più lievi imprudenze.
      Era un grido generale:
      - Scendiamo! Scala e corde!
      - Se ne parlerà - notai impensierito -; per ora calma e prudenza.
      Intanto - lo debbo dire - a scacciare la preoccupazione onde fui colto alla vista del bàratro, presi con un compagno la salita a destra per dar un'occhiata all'intorno; andavo pensando: «E se, non ostante le nostre precauzioni, accadesse qualche sinistro? Buon Dio, quante maledizioni ti chiamerebbe sul capo la tua leggenda!» Sulla punta, a fianco della montagna, un'aria viva e tagliente allargava i polmoni; di quassù, tutto un panorama di monti, di seni e di valli, e il Giovo, l'ampia e distesa valle di Bardineto e di Calizzano. Quella natura aspra e selvaggia infuse nell'anima una quiete serena, m'ispirò una fiducia viva, che si accrebbe alle voci degli amici i quali ci chiamavano insistentemente, ricordando ch'era ormai 1'ora di rifocillare lo stomaco con una buona colazione.
     
      Se aveste veduto, lettore, tutta quella grazia di Dio ammannita sulla molle erbetta, che come un tappeto copriva la parte anteriore alla china della voragine, certo i più neri pensieri sarebbero svaniti dalla mente, facendovi aprire le labbra ad un piacevol sorriso. Tutte le provvisioni in comune: lesso, arrosto, insalata, frittelle, frutta e... vino ad satietatem. Non credo che il Buranco abbia mai visto a suo onore, nel corso di tanti secoli, una sì festevole compagnia, a cui in quell'istante il sole stesso parea mandar sorrisi al sussurro scherzevole dell'aura montanina.


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La leggenda del Burando
Streghe folletti e apparizioni in Liguria
di Baccio Emanuele Maineri
Tipogr. Franceschini Firenze
1900 pagine 256

   





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