- Dico che non basta e non può arrivare.
- Ce n'è d'avanzo; il precipizio non oltrepassa i trenta metri, lo giurerei: tanti, e forse più ne misura la scala. Fate scorrere.
La scala si arrestò.
- È arrivata?
- Pare di sì - osservarono i più.
Di fatti, avea cessato di scorrere ed era manifesto che posava sul fondo.
- Possiamo essere sicuri?
- Sicurissimi; avanti!
Il dottor Bartolommeo Garassini, che s'era legata una corda alla vita, si diede a scendere gridando:
«Rosalba! Rosalba!»
Immediatamente, senza vincolo di corda, gli tenne dietro il Sindaco, il quale essendo stato capitano di mare e quindi esperto nel salire e scendere sulle sartie de’ bastimenti, era probabilmente il più sicuro del fatto suo, non ostante i dieci lustri suonati. Intanto fioccavano le domande.
- Che cosa vedete?
- Nulla in questa semioscurità.
- Come si scende?
- La scala oscilla.
- Siete arrivati?
- No.
- Soffrite qualche noia?
- Niente affatto.
- Toccate il fondo?
- A momenti.
- Viva Rosalba!...
- E adesso?
- Sì.
- Che cosa?
- Siamo arrivati. Viva Rosalba!
- Viva!
Accesero la torcia a vento. Intanto presero a scendere altri: il maestro Pietro Maineri, l'avvocato Nicola Garassini e il medico Pietro Garassini, Raimondo Zunino e Giuseppe Giacomo Maineri, o Tappo; i quali ultimi due, a guisa di S. Tommaso, volevano accertarsi de visu, e magari toccare dove e come si aprisse il pertugio, che nella mente di tanti doveva certamente giungere al centro della terra. - Povero Tappo, con tante pasque sulle spalle prendersi di simili gusti!
Ed ecco mio fratello Ottavio accingersi anch'esso alla discesa.
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La leggenda del Burando
Streghe folletti e apparizioni in Liguria
di Baccio Emanuele Maineri
Tipogr. Franceschini Firenze 1900
pagine 256 |
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Bartolommeo Garassini Sindaco Rosalba Rosalba Pietro Maineri Nicola Garassini Pietro Garassini Raimondo Zunino Giuseppe Giacomo Maineri Tappo S. Tommaso Tappo Ottavio
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