Tacque con solennità buffonesca; noi gli battemmo le mani.
- Si direbbe ch'hai fatto il parroco.
- Ho forse sbagliato mestiere - rispose lisciandosi i baffi; ma credo saresti tu pure contento di celebrare l'ambarvale romano.
- E perchè?
- Pel piacere di condurre in giro ne’ campi la troja gravida(63).
Gli facemmo un'ovazione di grida e d'urli.
Fatta la curva del Giovo, prima di prender la scesa, m'appressai al ciucherello; il mariuolo aveva cambiato umore, e nel tentare di montargli sul groppone.... Ah, villanzon di tre cotte! Il suo raglio assordava l'aria.
Curioso animale, l'asino!... Creduto docile e paziente da tutti, ei vince invece ogni altra bestia per caparbietà ostinata e indolenza incorreggibile. Ricordo sempre i famosi ciuchi dei castelli romani, veramente provvidenziali in quelle genialissime gite di quei dintorni, come ad esempio, da Rocca di Papa a Monte Cavo, o a Palazzolo, - l'antica Alba Lunga, sul lago di Castel Gandolfo -, da Albano all'Ariccia, e da questa a Genzano; e a proposito rammento ancora con terrore la gita da Genzano a Nemi. Dico con terrore, pensando alla cocciutaggine ostinatissima di quel mio asino a voler passare sull'orlo della rada sovrastante al lago, una strada a fianco del monte, alta, quasi sempre a precipizio, donde si è presi di raccapriccio misurando col guardo quella profondità sul groppone del quadrupede caparbio. Una zampa in fallo, una lieve scossa di terreno, e sarebbe finita. Io gli davo delle strappate violenti di briglia; ma quel testardone seguitava sempre sul ciglione pericoloso, sordo come un macigno; pareva pigliarci gusto.
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La leggenda del Burando
Streghe folletti e apparizioni in Liguria
di Baccio Emanuele Maineri
Tipogr. Franceschini Firenze 1900
pagine 256 |
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Giovo Rocca Papa Monte Cavo Palazzolo Alba Lunga Castel Gandolfo Albano Ariccia Genzano Genzano Nemi
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