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      E nascono, vivono e muoiono soli e costellazioni di soli ne’ periodi millennarî di anni, di milioni e bilioni.... di anni; e sempre e poi sempre con nuove forme e manifestazioni di fenomeni nuovi si alterneranno enti e intelligenze.
      O che forse la morte scioglierà il problema della vita?
      Ruit hora; la trasformazione è vicina!
      E non di meno, o roccie cineree, mesto e agitato il mio spirito verrà ancora a ricovrarsi ne’ recessi silenziosi dei vostri burroni, o, errante, scorrendo sull'erta dei vostri picchi, scenderà di nuovo a confortarsi all'arcano mormorìo del torrente cristallino, confondendo in fine l'anelito suo immortale co’ sibili sinistri della bufera alpina.... Care mie rupi, addio!
     
      Un gran vociare ruppe l'incanto de’ miei vaneggiamenti. Raggiunsi i compagni che avean fatto sosta agli Edifizî per aspettarmi; e smontato dall'asino, lo abbandonai al Tappo, scusandomi della sconveniente e lunga sbadataggine. Non se ne fece caso. Intanto, ci voleva un po’ d'ordine perchè la comitiva facesse la sua entrata nel borgo con una cert'aria,... non saprei.... di trionfo. Non s'era forse riusciti a scender nel bàratro, a ridere e a far ridere della via dell'inferno? Soltanto il Tappo e lo Zunino pareva non ne fossero capacitati; ma non c'era più da aprir pocca, bisognava rassegnarsi.
      In fine, entriam chiassosi in paese.
      - Ben tornati! ben tornati!
      - Grazie; ben trovati!
      - Bene, siete discesi?
      - E si dice? Abbiamo visto, abbiamo toccato.... con mano.
      - Il fondo?
      - Il fondo.
      - E il buco, l'abisso?


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La leggenda del Burando
Streghe folletti e apparizioni in Liguria
di Baccio Emanuele Maineri
Tipogr. Franceschini Firenze
1900 pagine 256

   





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