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      S'intende, che la guarigione è perciò sempre sicura. O baggiêu, poi, non è che il girino, animaletto tondiccio con codetta stiacciata, di colore alquanto nero, che si vede nuotare nelle acque palustri, il quale è l'embrione nato dall'uovo della rana o del rospo.
      (29)Bè! bè! la mia povertà! - O: Povera me! Povera me!
      (30)Nè particolari c'è una variante comicamente graziosa. Il villano, quand'ebbe afferrato la zucca, dopo alcuni passi sente dirsi: passi, sente dirsi:
      Brûtto villan,
      Stramûa sta man.*
      Ei riconosce la strega dalla ciocca de’capelli, e risponde:
      Nö stramûo nè man, nè pê,
      Sensa dîme chi ti sê.
      (Se ti nö me dî chi ti sê).**
      E così sino a casa, dove avviene la scena dello spaccamento della zucca, e la promessa del vestito, ecc.
      Nel ritorno, poi, da Pietra Ligure, rimasto nudo, si nasconde in un canneto in attesa della notte; e nel tornare in paese sente la campana maggiore che suona l'agonia... - Ch'è egli avvenuto? - È la strega che, vendicatasi, si trova agli estremi....
      *Brutto villano cambia di mano
      **Non cambio man, né piedi, se non mi dici chi sei.
     
      (31) Benedictio pueri infirmi; v. RITUALE ROMANU.
      (32) Una lira, o qualche canestrino d'uova, secondo il caso.
      (33) L'operazione si fa in questo modo. Al calare del sole si prende un piatto, preferibilmente di terra cotta colorato, si riempie d'acqua limpida e vi s'immergono tre grani di sal di cucina. Poi, si fa tenere da altra persona sulla testa del malefiziato in modo che ne rasenti la cute; l'esorcista a capo scoperto e con un lume in mano, fatto il segno della santa croce, pronunzia queste parole:


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La leggenda del Burando
Streghe folletti e apparizioni in Liguria
di Baccio Emanuele Maineri
Tipogr. Franceschini Firenze
1900 pagine 256

   





Povera Pietra Ligure Brutto Benedictio