Il governo è un privilegiato, poiché ha il diritto di comandare agli altri e di servirsi delle forze degli altri, per far trionfare le sue idee ed i suoi desideri particolari; l’amministratore, il direttore tecnico, ecc., sono lavoratori come gli altri, quando, s’intende, lo siano in una società in cui tutti hanno mezzi uguali di svilupparsi e tutti siano o possano essere ad un tempo lavoratori intellettuali e manuali, e non vi restino altre differenze fra gli uomini che quelle derivanti dalla diversità naturale delle attitudini, e tutti i lavoratori, tutte le funzioni diano un diritto eguale a godere dei vantaggi sociali. Non si confonda la funzione governativa con la funzione amministrativa, che sono essenzialmente diverse, e che, se oggi si trovano spesso confuse, è solo a causa del privilegio economico e politico.
Ma affrettiamoci a passare alle funzioni, per le quali il governo è considerato, da tutti coloro che non sono anarchici, come veramente indispensabile: la difesa esterna ed interna di una società, vale a dire la guerra, la polizia e la giustizia.
Aboliti i governi e messa la ricchezza sociale a disposizione di tutti, presto spariranno tutti gli antagonismi tra i vari popoli e la guerra non avrà più ragione di esistere. Diremo inoltre che nello stato attuale del mondo, quando la rivoluzione si farà in un paese, se non troverà eco sollecito, dappertutto troverà certo tanta simpatia che nessun governo oserà mandare le truppe all’estero col rischio di vedersi scoppiare la rivoluzione in casa.
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