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      Noi non siamo più profeti degli altri: e se pretendessimo dare una soluzione ufficiale a tutti i problemi che si presenteranno nella vita della società futura, noi intenderemmo l’abolizione del governo in un senso strano davvero. Noi ci dichiareremmo governo, e prescriveremmo, a mo’ dei legislatori religiosi, un codice universale pei presenti e pei futuri. Fortuna che, non avendo noi roghi e prigioni per imporre la nostra Bibbia, l’umanità potrebbe ridere impunemente di noi e delle nostre pretese!
      Noi ci preoccupiamo molto di tutti i problemi della vita sociale, e per l’interesse della scienza e perché facciam conto di vedere l’anarchia attuata e di concorrere come potremo all’organizzazione della nuova società. Abbiamo quindi le nostre soluzioni, che, secondo i casi, ci appaiono definitive o transitorie e ne diremmo qui qualche cosa, se non cel vietasse lo spazio. Ma il fatto che noi oggi, coi dati che possediamo, pensiamo in un dato modo sopra una data questione, non vuol dire che è così che si farà in avvenire. Chi può prevedere le attività che si svilupperanno nell’umanità quando essa sarà emancipata dalla miseria e dall’oppressione, quando non vi saranno più schiavi né padroni, e la lotta contro gli altri uomini, e gli odii ed i rancori che ne derivano, non saranno più una necessità dell’esistenza? Chi può prevedere i progressi della scienza, i nuovi mezzi di produzione, di comunicazione, ecc.?
      L’essenziale è questo: che si costituisca una società in cui non sia possibile lo sfruttamento e la dominazione dell’uomo sull’uomo; in cui tutti abbiano la libera disposizione dei mezzi di esistenza, di sviluppo e di lavoro, e tutti possano concorrere, come vogliono e sanno, all’organizzazione della vita sociale.


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L'anarchia
di Errico Malatesta
pagine 75

   





Bibbia