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      E le stesse istituzioni, quali sono state prodotte dalla storia, contengono delle contradizioni organiche che sono come dei germi di morte, i quali sviluppandosi producono la dissoluzione dell'istituzione e la necessità della trasformazione. Da ciò la possibilità del progresso; ma non la possibilità di portare, per mezzo della propaganda, tutti gli uomini al livello necessario perché vogliano e facciano l'anarchia, senza un'anteriore graduale trasformazione dell'ambiente.
      Il progresso deve camminare contemporaneamente, parallelamente negli individui e nell'ambiente. Dobbiamo profittare di tutti i mezzi, di tutte le possibilità, di tutte le occasioni che ci lascia l'ambiente attuale, per agire sugli uomini e sviluppare la loro coscienza ed i loro desideri; dobbiamo utilizzare tutti i progressi avvenuti nella coscienza degli uomini per indurli a reclamare ed imporre quelle maggiori trasformazioni sociali che sono possibili e che meglio servono ad aprir la via a progressi ulteriori.
      Noi non dobbiamo aspettare di poter fare l'anarchia, ed intanto limitarci alla semplice propaganda. Se facessimo così, presto avremmo esaurito il campo; avremmo convertiti, cioè, tutti quelli che nell'ambiente attuale sono suscettibili di comprendere ed accettare le nostre idee, e la nostra ulteriore propaganda resterebbe sterile, o se delle trasformazioni d'ambiente elevassero nuovi strati popolari alla possibilità di ricevere idee nuove, ciò avverrebbe senza l'opera nostra, forse contro l'opera nostra, e quindi con pregiudizio delle nostre idee.


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L'anarchia
di Errico Malatesta
pagine 75