Ma questo lo dobbiamo fare stando sempre fuori e contro il governo, premendo su di lui mediante l'agitazione della piazza, minacciando di prendere per forza quello che si reclama. Mai dobbiamo accettare una qualsiasi funzione legislativa, sia essa generale o locale, poiché facendo così diminuiremmo l'efficacia della nostra azione e tradiremmo l'avvenire della nostra causa.
* * *
La lotta contro il governo si risolve, in ultima analisi, in lotta fisica, materiale.
Il governo fa la legge. Esso dunque deve avere una forza materiale (esercito e polizia) per imporre la legge, poiché altrimenti non vi ubbidirebbe che chi vuole ed essa non sarebbe più legge, ma una semplice proposta che ciascuno è libero di accettare e di respingere. Ed i governi questa forza l'hanno e se ne servono per potere con leggi fortificare il loro dominio e fare gli interessi delle classi privilegiate, opprimendo e sfruttando i lavoratori.
Limite all'oppressione del governo è la forza che il popolo si mostra capace di opporgli.
Vi può essere conflitto aperto o latente, ma conflitto v'è sempre; poiché il governo non si arresta innanzi al malcontento ed alla resistenza popolare se non quando sente il pericolo dell'insurrezione.
Quando il popolo sottostà docilmente alla legge, o la protesta è debole e platonica, il governo fa i comodi suoi senza curarsi dei bisogni popolari; quando la protesta diventa viva, insistente, minacciosa, il governo, secondo che è più o meno illuminato, cede o reprime.
| |
|