1. Il periodo della maturazione
ideologica
1. CONSIDERAZIONI SULLA STORIA DEL MOVIMENTO ANARCHICO IN ITALIAa. Il socialismo in Italia1
(…) Quando Bakunin venne in Italia, una profonda crisi travagliava il paese, e specialmente quella parte eletta del paese che partecipava alla vita politica non per basso egoismo di avventurieri ed arrivisti, ma per ragioni ideali ed amore sincero di bene generale.
Il nuovo regno dei Savoia, cui aveva messo capo la lotta per l’indipendenza d’Italia, non rispondeva punto alle aspirazioni di coloro che prima e meglio di tutti avevano promosso e sostenuto il movimento.
Per lunghi decenni schiere di generosi avevano combattuto con insuperato eroismo per liberare l’Italia dalla tirannide dell’Austria, del papa, dei Borboni e degli altri principotti che se ne dividevano il territorio. Era il fiore della gioventù italiana che, colle cospirazioni, gli attentati, le insurrezioni, affrontava il martirio; e continuamente decimata dai massacri, dalle galere, dai patiboli, si rinsanguava sempre con nuovi altrettanto eroici combattenti.
Le idealità che animavano quegli uomini appaiono, a noi venuti dopo, insufficienti, vaghe, mistiche, spesso contraddittorie, ma erano certamente nobili, disinteressate, umanitarie.
In generale essi volevano l’Italia libera dallo straniero e dai tiranni indigeni, libera dal dominio dei preti e costituita in repubblica unitaria o federale; e per repubblica intendevano un “governo di popolo” che assicurasse a tutti libertà, giustizia, benessere e istituzione.
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