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Dal 1864 al 1870, Bakunin, colla propaganda personale in Italia, colla corrispondenza dalla Svizzera, coi viaggi fatti o fatti fare e con le pubblicazioni proprie o da lui ispirate, arrivò a selezionare un certo numero d’uomini che, organizzati intorno a lui in circoli più o meno segreti, presero contatto con il movimento socialista internazionale, introdussero in Italia il socialismo e l’anarchismo e vi fondarono la branca italiana dell'Associazione Internazionale Italiana dei Lavoratori, di cui continuarono ad essere gli animatori durante tutta la sua esistenza.
Ma insomma fino alla prima metà del 1870 tutto si riduceva a pochi gruppi intimi ed a qualche piccola associazione operaia...
Poi vennero la guerra franco-prussiana, la caduta dell’impero e la proclamazione della repubblica in Francia, la spedizione garibaldina nei Vosgi l’entrata delle truppe italiane a Roma e la fine del potere temporale dei papi, le vicende dell’assedio di Parigi, le elezioni francesi dell’assemblea dei “rurali”, la pace vergognosa, la fondazione dell’impero germanico; tutte cose che agitarono e tennero gli animi sospesi, alimentando negli uni le più audaci speranze e negli altri le più folli paure.
Infine scoppiò l’insurrezione parigina del 18 marzo 1871 - la Comune di Parigi -, repressa due mesi dopo dal governo repubblicano con una ferocia che indignò i più temperati.
L’annunzio dei fatti di Parigi mise la febbre addosso a tutta la gioventù politicamente attiva.
Veramente si sapeva poco quello che la Comune fosse davvero, ma la stessa incertezza delle notizie dava libero campo all’immaginazione, e ciascuno si foggiava il moto parigino secondo i propri desideri.
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