Non siamo affatto come quel patriota italiano che diceva: “Che importa che tutti gli italiani muoiano di fame, purchè l’Italia sia grande e gloriosa!”; e neppure come quel compagno che confessava essergli indifferente che si massacrassero i tre quarti degli uomini, perchè l’Umanità fosse libera e felice.
Noi vogliamo la libertà e il benessere degli uomini, di tutti gli uomini senza eccezione. Vogliamo che ogni essere umano possa svilupparsi e vivere il più felicemente possibile. E crediamo che questa libertà e questo benessere non potranno essere dati agli uomini da un uomo o da un partito, ma che tutti dovranno da sè stessi scoprirne le condizioni e conquistarsele. Crediamo che soltanto la più completa applicazione del principio di solidarietà può distruggere la lotta, l’oppressione e lo sfruttamento, e che la solidarietà non può essere che il risultato del libero accordo, che l’armonizzazione spontanea e voluta degli interessi.
Secondo noi, tutto ciò che è volto a distruggere l’oppressione economica e politica, tutto ciò che serve ad elevare il livello morale ed intellettuale degli uomini, a dar loro la coscienza dei propri diritti e delle proprie forze e a persuaderli di fare i propri interessi da sè, tutto ciò che provoca l’odio contro l’oppressione e suscita l’amore fra gli uomini, ci avvicina al nostro scopo e quindi è un bene - soggetto soltanto a un calcolo quantitativo per ottenere con forze date il massimo di effetto utile. E al contrario è male, perchè in contraddizione col nostro scopo, tutto ciò che tende a conservare lo stato attuale, tutto ciò che tende a sacrificare, contro la sua volontà, un uomo al trionfo di un principio.
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