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      Nessun governo ha mai fatto confessar tanto!
      Così per le esplosioni. Per uccidere un meschino procuratore si rischia di uccidere 50 innocenti, per fortuna non è successo tutto il male che poteva succedere; ma è anche vero che il procuratore ha avuto di rotto solo il suo urinale!
      Si vede nel modo come la cosa è stata fatta, che i suoi autori disprezzano la vita umana, non si curano della sofferenza altrui. Ma infine, su tutto questo si potrebbe passare, e considerare le disgrazie come dolorose conseguenze della guerra.
      Ma come non protestare quando sentite dire che si ha torto di lamentare la morte d’una serva o di un operaio, perchè “i domestici sono peggio dei padroni e bisogna ammazzarli tutti” ed “i bambini sono semenza dei borghesi e bisogna pure ammazzarli tutti”?
      Come non inorridire quando trovate una donna la quale a voi che lamentate la disgrazia incorsa a quella povera donna che nella esplosione della rue Clichy ebbe la faccia lacerata da schegge di vetro, risponde: “Come! Siete così sensibile voi? Io ho riso tanto pensando alle smorfie che doveva fare quella donna colla faccia tutta tagliuzzata”.
      Tutto questo vuol dire che succede a molti anarchici quello che succede ai soldati, agli uomini di guerra, che ubriacati dalla lotta, diventano feroci e dimentichi perfino del fine pel quale si lotta finiscono col volere il sangue per il sangue. Non è più l’amore per il genere umano che li guida, ma il sentimento di vendetta unito al culto di una idea attratta, di un fantasma teorico.


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Rivoluzione e lotta quotidiana
di Errico Malatesta
pagine 338

   





Clichy