Ciò si comprende; tanto più in presenza di una borghesia che ci dà quotidianamente lo spettacolo della ferocia, ma non si può approvare, non si può incoraggiare. Una rivoluzione nella quale trionfassero questi istinti, sarebbe una rivoluzione perduta. Il terrore provoca la reazione: prima la reazione della pietà, poi la reazione degli interessi.
Vi è poi altra cosa. Questi anarchici pare si vogliano fare distributori di grazia e di giustizia e ciò non è niente affatto anarchico. Se noi avessimo il diritto di condannare in nome dell’idea che ci facciamo noi della giustizia, lo stesso diritto l'avrebbe il governo in nome della giustizia sua. Naturalmente ognuno crede di avere ragione, e se ognuno avesse il diritto di condannare quelli che secondo lui hanno torto addio giustizia, addio libertà, addio eguaglianza, addio anarchia; i più forti sarebbero, come sono oggi, il governo, ed ecco tutto.
Noi dobbiamo essere dei libertari. La dinamite è un’arma come un’altra spesso migliore di un’altra nella lotta contro gli oppressori: ma come tutte le armi, può essere adoperata bene o male, può servire a liberare gli oppressi, o a spaventare ed opprimere i deboli. Noi dobbiamo servirci di tutte le armi, ma non dobbiamo mai perdere di vista lo scopo, nè la proporzione tra il mezzo e lo scopo. Io capisco che si possa rischiare di uccidere degli innocenti per fare un atto risolutivo: far saltare per esempio un parlamento uccidere lo Czar - ma rischiare di uccidere 50 persone per rompere l’urinale di un procuratore pubblico, mi pare una cosa folle - e questa cosa, da folle diventa criminosa se non è ispirata da cattivo calcolo, ma da indifferenza per la vita degli altri.
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Czar
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