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      I giornali “liberali” che ora argomentano sulla irresponsabilità del re, sapevano bene, quanto si trattava di loro, che al di sopra del parlamento e dei ministri, vi era un’influenza potente, un'“alta sfera” a cui i regi procuratori non permettevano di fare troppo chiare allusioni. Ed i conservatori, che ora aspettano una “nuova era” dall’energia del nuovo re, mostrano di sapere che il re, almeno in Italia, non è poi quel fantoccio che ci vorrebbero far credere quando si tratta di stabilire le responsabilità. E d’altronde, anche se non fa il male direttamente, è sempre responsabile di esso, un uomo che potendo, non lo impedisce - ed il re è capo dei soldati e può sempre, per lo meno, impedire che i soldati facciano fuoco sopra popolazioni inermi. Ed è puranche responsabile chi non potendo impedire un male, lascia che si faccia in nome suo, piuttosto che rinunziare ai vantaggi del posto.
      È vero che se si prendono in conto le considerazioni di eredità, di educazione, di ambiente, la responsabilità personale dei potenti si attenua di molto e forse sparisce completamente. Ma allora, se è irresponsabile il re dei suoi atti e delle sue omissioni, se malgrado l’oppressione, lo spogliamento il massacro del popolo fatto in suo nome, egli avrebbe dovuto restare al primo posto del paese, perchè mai sarebbe responsabile il Bresci? Perchè mai dovrebbe il Bresci scontare con una vita di inenarrabili patimenti un atto che, per quanto si voglia giudicare sbagliato, nessuno può negare essere stato ispirato da intenzioni altruistiche?


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Rivoluzione e lotta quotidiana
di Errico Malatesta
pagine 338

   





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