Ma, lo ripetiamo, il rimedio non sta nella non organizzazione. Al contrario, nelle piccole come nella grandi società, a parte la forza brutale, di cui non può essere questione nel caso nostro, l’origine e la giustificazione dell’autorità sta nella disorganizzazione sociale. Quando una collettività ha un bisogno ed i suoi membri non sanno organizzarsi spontaneamente da loro stessi per provvedervi, sorge qualcuno, un’autorità, che provvede a quel bisogno servendosi delle forze di tutti e dirigendole a sua voglia. Se le strade sono mal sicure ed il popolo non sa provvedere, sorge una polizia che, per qualche servizio che rende, si fa sopportare e pagare, e s’impone e tiranneggia; se v’è bisogno di un prodotto, e la collettività non sa intendersi coi produttori lontani per farselo mandare in cambio di prodotti del paese, vien fuori il mercante che profitta del bisogno che hanno gli uni di vendere e gli altri di comprare, ed impone i prezzi che vuole ai produttori ed ai consumatori.
Vedete che cosa è sempre successo in mezzo a noi: meno siamo stati organizzati più ci siamo trovati alla discrezione di qualche individuo. Ed è naturale che così fosse.
Noi sentiamo il bisogno di stare in rapporto coi compagni delle altre località, di ricevere e di dare notizie, ma non possiamo ciascuno individualmente corrispondere con tutti i compagni. Se siamo organizzati, incarichiamo dei compagni di tenere la corrispondenza per conto nostro, li cambiamo se essi non ci soddisfano, e possiamo stare al corrente senza dipendere dalla buona grazia di qualcuno per avere una notizia; se invece siamo disorganizzati, vi sarà qualcuno che avrà i mezzi e la voglia di corrispondere e accentrerà nelle sue mani tutte le relazioni, comunicherà le notizie secondo che gli pare ed a chi gli pare, e, se ha attività ed intelligenza sufficienti, riuscirà a nostra insaputa a dare al movimento l’indirizzo che vuole senza che a noi, alla massa del partito, resti alcun mezzo di controllo, e senza che nessuno abbia il diritto di lagnarsi, poichè quell’individuo agisce per conto suo, senza mandato di alcuno e senza dover rendere conto ad alcuno del proprio operato.
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