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      I veri anarchici non socialisti, se anarchici si possono chiamare, non sono che alcuni borghesi i quali per voglia di attirare su di loro l’attenzione pubblica e di parere originali, o per ragioni teoriche completamente diverse da quelle che inspirano i veri anarchici, han preso qualche volta quel nome.
      – Credi possibile, almeno momentaneamente, un accordo tra il partito anarchico e il partito socialista?
      – Io credo che coi socialisti legalitari noi abbiamo un immenso terreno comune nella lotta contro il governo e contro i capitalisti, e credo che potremmo e dovremmo trovarci d’accordo in tutte le agitazioni economiche e proletarie quali, ad esempio, quella odierna contro il domicilio coatto, gli scioperi, le leghe di resistenza, ecc. Disgraziatamente i socialisti legalitari, col loro spirito autoritario, hanno la tendenza a voler monopolizzare il movimento operaio, e a volgere tutte le agitazioni verso uno scopo elettorale, dimodochè temo che possano sorgere conflitti fra i due partiti, come già ne sorsero, e per gli stessi motivi, nei Congressi operai internazionali, nei quali i socialisti intendevano bensì di ammettere tutti gli operai senza distinzione di opinione, ma volevano poi escludere gli operai di opinioni anarchiche. Io mi auguro che quando noi avremo un’influenza ed una forza reale nel movimento operaio, i socialisti avranno il sentimento della propria responsabilità, e non vorranno farsi traditori della causa dei lavoratori, fomentando dissidi, quando di questi dissidi non vi è ragione reale…


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Rivoluzione e lotta quotidiana
di Errico Malatesta
pagine 338

   





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