Ma sarà bene seguire l’Avanti! sul suo terreno e vedere se davvero la verità sta dalla parte sua e la logica deve menar gli anarchici dove esso dice.
L’Avanti! mi risponde su tre questioni: quella del modo, radicalmente diverso dal nostro, come i socialisti democratici intendono attuare la trasformazione sociale; quella dello Stato nella società futura; e quella delle elezioni.
Sulla prima questione io avevo detto che i socialisti democratici vogliono trasformare la società presente per mezzo di leggi, e l’Avanti! risponde che non è vero che essi vogliono servirsi soltanto di leggi: io veramente il soltanto non ce l’avevo messo; ma ce l’avessi anche messo, non me ne pentirei, poichè è noto che per i socialisti democratici ogni propaganda, ogni agitazione, ogni organizzazione ha per scopo finale la conquista di poteri pubblici, vale a dire il potere di far le leggi. E la Critica sociale, di cui l’Avanti! non contesterà l’autorevolezza, nel suo numero del 16 maggio, lamentando che “la lotta elettorale, che dovrebbe essere l’indice dell’azione e della forza del partito, è diventata quasi essa sola quest’azione e questa forza”, giunse a dire: “astrattamente, metafisicamente, si può pensare che basti. Il proletariato poco importa che sappia, che capisca, che voglia, che agisca esso stesso: basta che intuisca e che voti. Così a poco a poco diventerà maggioranza e altri per lui trasformerà lo Stato a suo vantaggio”. E se la Critica trovava che questa verità astratta non è poi vera in concreto, era solo perchè il governo può mozzare nel pugno dei socialisti l’arma del voto ed allora il partito non sarebbe in grado di opporre alcuna resistenza, “neppure lo sciopero delle arti maggiori nei centri maggiori”.
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