Per esempio, una volta a Londra una sezione municipale distribuì delle schede per domandare agli abitanti del quartiere se volevano o no la fondazione di una biblioteca pubblica. Crederesti tu che vi furono degli anarchici i quali, pur desiderando la biblioteca, non volevano rispondere sì, perchè rispondere era votare?
E non vi erano, almeno a tempo mio, a Parigi e a Londra di quelli che trovavano anti-anarchico l’alzare la mano in un comizio per approvare l’ordine del giorno che esprimeva le loro idee? Applaudivano gli oratori che sostenevano una data risoluzione, ma poi si rifiutavano di manifestare la loro approvazione con un’alzata di mano o con un sì, perchè gli anarchici non votano.
Ritornando alla Spagna, naturalmente la questione si posa differentemente a riguardo delle elezioni per le Cortes Costituentes. Qui si tratta veramente di un corpo legislativo che gli anarchici non debbono riconoscere ed alla cui elezione non possono partecipare. Naturalmente se Costituente vi deve essere è preferibile ch’essa sia repubblicana e federalista anziché monarchica e accentratrice; ma il compito degli anarchici resta quello di sostenere e mostrare che il popolo può e deve organizzare da sè il nuovo modo di vita e non già sottoporsi alla legge. Ed io credo che si può obbligare la Costituente ad essere il meno reazionaria possibile ed impedire ch’essa strozzi la rivoluzione meglio agendo di fuori che standovi dentro.
Io cercherei di opporre alla Costituente dei Congressi permanenti (locali, provinciali, regionali, nazionali) aperti a tutti, i quali, appoggiandosi sulle organizzazioni operaie, discuterebbero tutte le questioni (espropriazione, organizzazione della produzione, ecc.
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