Quindi quando noi domandiamo che i sindacati siano neutri, cioè aperti a tutti i lavoratori senza distinzioni di opinioni e di partiti, non è perchè crediamo che basti associarsi in vista della lotta economica e che il resto verrà da sè, ma è semplicemente perchè solo con la neutralità politica e religiosa si può raccogliere tutta la massa, o gran parte della massa, per i fini della propaganda e dell’azione rivoluzionaria. Vogliamo che i sindacati siano neutri, perchè non possiamo averli anarchici. E anarchici non possiamo averli, perchè per questo bisognerebbe che tutta la massa fosse anarchica, o altrimenti il sindacato si confonderebbe col gruppo anarchico, e lo scopo di raccogliere gli arretrati per propagandarli ed allenarli alla lotta verrebbe a mancare.
Secondo noi dunque, il sindacato deve restar neutro, per poter restare aperto a tutti – ma nel suo seno bisogna lavorare perchè esso diventi di fatto sempre più rivoluzionario, sempre più socialista, sempre più anarchico. E perciò gli anarchici dovrebbero prendere parte attiva al movimento operaio, favorire e promuovere la costituzione di sindacati e federazioni di sindacati, appoggiare e provocare scioperi, ed essere sempre solidali cogli operai in qualunque lotta essi impegnino contro i padroni e contro le autorità; ma dovrebbero farlo con criteri propri – cioè badando alle finalità ulteriori più che al piccolo vantaggio immediato, agli effetti educativi più che agli effetti puramente economici, e cercando di sviluppare e mantener vivo lo spirito di combattività contro i padroni ed il sentimento di fratellanza e di solidarietà con tutti gli oppressi, siano essi organizzati o non organizzati.
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