In esso anche il più deciso rivoluzionario deve subire il metodo riformista che è quello di conquistare poco a poco dei miglioramenti, che poi si perdono tutto d’un tratto quando le cause persistenti del male sociale, cioè il profitto e la concorrenza capitalistica, menano alle ricorrenti crisi di disoccupazione e di concorrenza per il pane tra gli stessi salariati. Poichè tutti i vantaggi del metodo rivoluzionario, buoni a mettere avanti per far comprendere la necessità della rivoluzione, non hanno efficacia positiva se non quando la rivoluzione si fa. E la rivoluzione non si può fare tutti i giorni!
Ma questo è il meno. L’inconveniente più grave sta nel fatto degli interessi contrastanti tra le diverse categorie di lavoratori e tra ciascuna categoria di produttori ed il pubblico dei consumatori.
Si suol dire che i proletari hanno un interesse comune nella lotta contro i padroni e quindi debbono essere tutti solidali tra di loro – ed è vero se si tratta dell’interesse di abolire il patronato ed instaurare una società in cui tutti lavorino per il maggior bene di ciascuno e di tutti. Ma non è punto vero nella società attuale dove l’industriale ed il proprietario di terre per far salire i prezzi ed assicurarsi un maggiore profitto e per poter inoltre mantenere bassi i salari, cercano di limitare la produzione e causano la penuria dei prodotti e mancanza di lavoro.
Così si stabilisce un antagonismo spesso involontario ed inconscio, ma naturale e fatale tra chi lavora e chi è disoccupato, tra chi ha un posto buono e sicuro e chi guadagna poco e sta sempre in pericolo di essere licenziato, tra chi sa il mestiere e chi vuole impararlo, tra il maschio che ha il monopolio della professione e la donna che si affaccia sul terreno della concorrenza economica, tra l’indigeno e l’immigrato, tra lo specialista che vorrebbe proibire agli altri la sua specialità e gli altri che non vogliono riconoscere il monopolio, e poi in generale tra categoria e categoria secondo che gl’interessi transitori o permanenti dell’una contrastano cogli interessi dell’altra.
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